Firenze

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Thursday, December 4, 2014

Mina, Se telefonando


Prima di guardare il video, rispondi alle domande.
1)     Quali libri/film/canzoni conosci che parlano di storie d’amore estremamente tragiche?
2)     Qual è il tuo film preferito che parla di una storia d’amore? Perché?
3)     Finiresti una relazione con una telefonata? Si o no e perché?
4)     Qual è un modo meno doloroso e più rispettoso per finire una relazione (se possibile)? Perché?
5)     Qual è un modo estremamente traumatico per finire una relazione? Perché?
6)     È possibile trasformare l’amore in un’amicizia dopo la fine della relazione? Perché?
7)     Preferisci mantenere i contatti con il tuo ex-ragazzo/ la tua ex-ragazza dopo la fine della vostra storia? Perché?



Mentre guardi, sottolinea le frasi ipotetiche
Lo stupore della notte 
spalancata sul mar 
ci sorprese che eravamo sconosciuti 
io e te. 
Poi nel buio le tue mani 
d'improvviso sulle mie, 
è cresciuto troppo in fretta 
questo nostro amor. 
Se telefonando 
io potessi dirti addio 
ti chiamerei. 
Se io rivedendoti 
fossi certa che non soffri 
ti rivedrei. 
Se guardandoti negli occhi 
sapessi dirti basta 
ti guarderei. 
Ma non so spiegarti 
che il nostro amore appena nato 
è già finito. 
Se telefonando 
io volessi dirti addio 
ti chiamerei. 
Se io rivedendoti 
fossi certa che non soffri 
ti rivedrei. 
Se guardandoti negli occhi 
sapessi dirti basta 
ti guarderei. 
Ma non so spiegarti 
che il nostro amore appena nato 
è già finito

Dopo aver guardato, rispondi alle domande.
1.      Ti piace/non ti piace la canzone? Perché?
2.      Cosa pensi della cantante? Peché?
3.      Come potresti descrivere la donna che parla della storia d’amore?
4.      Come immagini sia stata la reazione del partner alla fine della loro storia?
5.      Scrivi una canzone che inizia con “Se telefonando” e usa le frasi ipotetiche.



La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana


Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore


La mia Firenze...

Inventa una poesia che parli della tua esperienza a Firenze


Workshop di scrittura creativa... La mia mano è ...



La mia mano è ....


Medusa, Mediterraneo, trasparente
mobile, fluttuante, biancastra leggermente
linee, strade, rotaie, passaggi
vita, eventi, storie, miraggi
una mano ricca di paesi, sogni, incontri e personaggi



Ritratto come...

una luce di Natale
felice, lucente, sorridente
effimera, veloce, un mese e via...


Incontro con il poeta Marco Simonelli - scrittura creativa



Marco Simonelli è nato nel 1979 a Firenze, dove vive. Lavora come traduttore. Nel 1998 ha pubblicato il racconto in versi Memorie di un casamento ferroviere del ’66. Ha scritto e interpretato il poemetto drammatico Sesto Sebastian – Trittico per scampata peste (2004), riscrittura in chiave omosessuale del martirio di San Sebastiano. Del 2007 è invece Palinsesti – Canzoniere catodico. Nel 2009 ha vinto il premio Russo – Mazzacurati con Will – 24 sonetti . Per Massimo & Pierce di Black Sun Productions ha scritto i testi di Hotel Oriente (anarcocks.com, 2011). La sua ultima raccolta è L’estate sta finendo (Leconte, 2011). Suoi testi sono in uscita nell’XI Quaderno di Poesia italiana (Marcos y Marcos).



Dopo aver letto le seguenti poesie scatenate la vostra fantasia e preparate una serie di domande sulla sua vita personale e professionale e sui contenuti delle sue opere.




COMING OUT
[confessional poem #1]
Di Marco Simonelli

Mia madre mi guarda
attraverso i suoi occhiali di strass,
con i suoi Bette Davis’ eyes
incrollabile mamma del Mulino Bianco
sorride come una diva rimasta senza Oscar
che, in fondo, se l’aspettava.

Madre eroica: come Rocky si è allenata ogni giorno
seguendo il corso aerobica Jane Fonda
per essere fisicamente preparata
a questa rivelazione “inaspettata”.

Che non sono Schwarzenegger
l’ha sempre sospettato;
il mio fanatismo per Madonna
lo ha confermato.

“Una madre certe cose se le sente”
dice, ballerina che danza sulle punte,
Carla Fracci ragazzina al suo debutto.

Sono Gesù bambino
che guarda sua madre

like a virgin.
IL VATICANO DICE DI NON FARLO.
Di Marco Simonelli

Il Vaticano dice di non farlo.
Vuol dir che non avremo cerimonia.
Ma quello Stato che moneta conia
Il nostro patto, amor, non può disfarlo.
Ci unimmo un pomeriggio nel salotto,
sfiorandoci le mani, per merenda.
“Di tue ferite io sarò la benda”
promettemmo mangiandoci un biscotto.
In fondo non vogliamo un matrimonio.
Ci basta un bacio da scambiarci al sole,
un avvenir di giorni come prole.
È questa la ricchezza, il patrimonio.
(Chi ci dice che quelli con le ali
  non siano anche loro omosessuali?)