PRIMA DI LEGGERE. Rispondi alle seguenti domande e
discutine con i compagni in classe.
1.
Ti piace leggere poesie?
2.
Quali sono i tuoi poeti
preferiti?
3.
Quali sono i tuoi libri di
poesie preferiti?
4.
Hai una poesia preferita?
Quale? Perché?
5.
Trova informazioni online
sul poeta Elio Pagliarani. Chi era e cosa ha scritto?
6.
Cos’è il Gruppo ’63? Cerca
informazioni online.
7.
Cosa sai del problema
dell’anoressia e della bulimia?
8.
Cosa sai dei disturbi
alimentari in generale e della bulimia o anoressia nello specifico?
9.
Conosci film/ canzoni/
libri che parlano dei problemi alimentari?
10.
Conosci delle persone
(famose e non) che soffrono di problemi alimentari? Quali?
MENTRE
LEGGI. Rispondi alle domande e discutine con i compagni in classe.
1.
Come viene definita la
bulimia?
2.
Chi sono i nibelunghi?
Cerca informazioni online
3.
Chi sono i crapuloni
dell’antica Roma? Cerca informazioni online
4.
Chi soffre maggiormente di
bulimia?
5.
Quali sono i riferimenti
al passato presenti nel tempo?
6.
Cosa significa la frase
tra parentesi?
7.
Come interpreti l’ultima
frase?
8.
Com’è graficamente
organizzato il testo? Cosa pensi della grafica del testo?
9.
Com’è la punteggiatura del
testo? Perché è interessante?
10.
Cos’è la figura retorica
della “sinestesia”? Cerca informazioni online
11.
Ci sono sinestesie nel
testo? Quali?
DOPO AVER
LETTO. Rispondi alle domande e discutine con i compagni in classe.
1.
Perché pensi che
Pagliarani abbia deciso di scrivere “un rap”?
2.
Quali pensi possano essere
i meccanismi mentali che portano a soffrire di bulimia e anoressia?
3.
Quali sono i problemi che
affliggono i giovani del tuo paese?
4.
Scrivi alcuni versi di un
rap parlando di uno di questi problemi
Rap dell’anoressia o bulimia che sia
Non bastava la droga, adesso c’è anche questa anoressia, o bulimia che sia
No, non è la stessa cosa? anzi è l’opposto?, uno s’ammazza e l’altro s’ingrassa
Anoressia non significa non aver fame ma dire di non aver fame
avendone moltissima sotto pancia, e brividi d’orgoglio per non essere
come gli altri, ma come i nibelunghi anzi le nibelunghe perché colpisce specialmente
le ragazze e quanti hanno imparato con diligenza dai crapuloni dell’antica Roma
l’arte di vomitare per distruggersi: qui è come la droga, quelli ricchi
con spese e fatica più spesso se la cavano, quelli poveri finiscono tutti male.
(Fra parentesi?: all’inizio di questo rendiconto se c’era una ragazza
stramba, senza ragione apparente, si trattava di reduci quasi sempre da campi
di concentramento, da quali campi sono reduci ora?)
(La ballata di Rudi, 1995)
Il postino di Massimo Troisi (uno dei protagonisti è il poeta Pablo Neruda)
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